Al Fondo Verri la presentazione della raccolta di versi di Benedetta Pati, Unalgiorno (Libereria).

dialoga con l’autrice
Giorgio Consoli

letture di
Maria Tucci, Michele Marullo, Matteo Padula, Carmen Tarantino

canzoni di
Blumosso

“Ciao possiamo riconoscerci?”

La poesia, arte evocativa figlia della musica e della scrittura, racchiude in sé curiosi meccanismi di creazione che la rendono, al giorno d’oggi, una delle forme d’espressione più intime e particolari. Accostando versi ed emozioni, tale arte conferisce alle parole nuovi livelli di profondità e consente di entrare in contatto con una realtà insolita e, in alcuni casi, sconosciuta. Benedetta Pati, scrittrice e attrice salentina impegnata in ambito culturale e teatrale, attraverso un percorso di sperimentazione poetica, fa conoscere al lettore il lato genuino della scrittura in versi; quel lato che, seppur fatto da tecnicismi e ingegnosità, nasconde un sapore semplice e naturale.

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Unalgiorno, raccolta di trecentosessantacinque componimenti dallo stile variegato, racconta la storia di un esperimento sociale e letterario in cui l’autrice ha voluto descrivere, giorno per giorno, le emozioni di un anno. Sotto forma di rubrica quotidiana, i componimenti racchiusi in questo manoscritto descrivono dettagliatamente i sentimenti nascosti in un animo umano che, silenzioso e solo, di notte, si ascolta. Versi scritti di getto, parole polisemiche, flussi di pensieri, immagini, dialoghi surreali, riflessioni in prosa, verbi inventati e strutture visive che permettono al lettore di immedesimarsi in un mondo che, scritto da uno e pensato per esser letto da tutti, lascia spazio alle più svariate forme di immaginazione. In ogni scritto c’è un messaggio astratto mutato in tangibile; un’immagine reale descritta e sgretolata; un sentimento umano che si converte in semplice e pura poesia lasciando, in chi legge, un solo desiderio: riconoscersi.

Benedetta Pati, classe 1993, è scrittrice e attrice, laureata in lingue e letterature straniere. Attraverso brevi componimenti per la scuola, sin da bambina ha dimostrato una spiccata dote per la poesia ed il teatro sino a quando, all’età di 15 anni, frequentando un laboratorio teatrale con la compagnia Calandra, non decide di fare dell’arte la sua vita. Pochi mesi dopo diventa membro del Teatro delle Rane con il quale, ad oggi, continua a collaborare in diverse produzioni, ultima delle quali “La Mandragola”, nel ruolo di Lucrezia. Nel 2014 si trasferisce a Siviglia per motivi di studio e, un anno dopo, inizia a lavorare come guida turistica a Dublino. Rientrata a Lecce nell’autunno del 2016, prosegue gli studi universitari, collabora per diversi mesi con una testata giornalistica locale occupandosi di cultura e spettacolo e, contemporaneamente, frequenta l’Accademia Mediterranea dell’Attore dove ha la possibilità di lavorare con maestri di fama internazionale. Nel 2017 partecipa al concorso letterario Italo Calvino con un romanzo inedito e, nello stesso periodo, pubblica con la casa editrice indipendente Libereria la sua prima raccolta di poesie intitolata Unalgiorno.


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