Matteo Angioli presenta il libro autobiografico di Marco Pannella dal titolo Una libertà felice – la mia vita (Mondadori).

dialoga con il curatore
Maria Rosaria Lo Muzio, Partito Radicale

Matteo Angioli, di Pistoia, insieme Laura Hart, fiamminga, ha assistito il leader dei radicali Marco Pannella nei suoi ultimi cento giorni di vita nella casa romana in via della Panetteria. Ma per il trentasettenne pistoiese il rapporto con Pannella risale a ventidue anni fa quando – come lui stesso ha dichiarato – nel 1994 fu portato dai suoi genitori, di fede radicale, al congresso in cui partecipò anche Silvio Berlusconi. Da allora il rapporto si è fortificato e consolidato nel tempo tanto da essere annoverato come uno dei due o tre fedelissimi del leader e suo erede.

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Un libro, Marco Pannella, non aveva mai voluto scriverlo. Come spiega Matteo Angioli, che ha raccolto e curato questa autobiografia: «… poi un giorno ha smesso di sentirsi immortale, ha avvertito che la battaglia, la sua battaglia, poteva concludersi presto. D’un tratto, però, si è trovato anche al cospetto del passato e deve aver cominciato a osservarlo, come forse non aveva mai fatto prima. Eccolo, dunque, il suo libro. Ecco il senso delle pagine che abbiamo costruito con lui, parola più aggettivo meno, sensazione dopo sensazione, giornata dopo giornata. Non è stato facile, ma è stato meraviglioso». Questo libro straordinario è una sorta di resoconto intimo di una passione totalizzante per la libertà e i diritti, di battaglie, digiuni, infinite discussioni, «come se la vita fosse una lunga riunione politica». Ma è anche il diario dell’amore e del dolore dei suoi ultimi mesi di vita, una lezione involontaria di saggezza e nobiltà d’animo di un uomo che non ha paura dei sentimenti e del loro scandalo radicale.

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