Lo storico Alessandro Vanoli racconta in maniera affascinante e originale l’anima di uno spazio geografico e culturale ricchissimo: il Mediterraneo.

Titolo del suo ultimo libro,scritto a quattro mani con Amedeo Feniello (altro storico notissimo ai lucerini) è Storia de Mediterraneo in 20 oggetti (Laterza Editore).

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Dove arriva il Mediterraneo? Sarebbe limitante dire che si arresta alle sue coste. La sua influenza, i suoi caratteri, la sua anima, come i suoi sapori e i suoi odori, invece, spaziano. Si spingono oltre. C’è Mediterraneo in Scozia e nell’Inghilterra post imperiale romana. C’è Mediterraneo sulle vie della seta. C’è Mediterraneo nei galeoni spagnoli come su quelli olandesi e inglesi che solcano nel Cinquecento l’Atlantico e il Pacifico. C’è Mediterraneo dappertutto, appendice ultima dell’estrema grandezza e complessità del continente-mondo asiatico. Si può raccontare la storia di questo Mediterraneo globale senza disperdersi nei mille rivoli del racconto? Lo si può fare, a partire da ciò che ha reso questo Mondo globale consueto e la sua azione civilizzatrice universale e costante: bisogna partire dagli oggetti. Dei semplici oggetti – che narrano una storia millenaria, di lungo, lunghissimo periodo – che consentono di scandire i tratti di questo mare che si frappone fra le civiltà, spesso legandole e mischiandole. L’elenco sarebbe infinito: in queste pagine ci soffermiamo su alcuni di essi, venti, che ci sembravano esemplari, a partire da quello, ai nostri occhi, più antico e più rivoluzionario: il remo. E poi ancora: la bussola, la moneta d’oro, il container, la chitarra, la paella, il corallo, l’abaco, gli ex voto, i vestiti di seta…

Alessandro Vanoli è nato a Bologna nel 1969. Si è laureato in storia della filosofia medievale presso l’Università di Bologna dove successivamente si è specializzato in storia con Valerio Marchetti. Ha studiato arabo presso la Bourguiba University di Tunisi ed ebraico a Bologna. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia sociale europea presso l’Università di Venezia sotto la guida di Giorgio Vercellin, con una tesi su Pratiche e immagini della guerra tra Cristianità e Islam nell’alto medioevo spagnolo (secoli X-XI). E’ attualmente docente a contratto di Politica comparata del Mediterraneo presso l’Università di Bologna (sede di Ravenna) e docente a contratto di Cultura Spagnola presso l’Università Statale di Milano.
Ha svolto ricerca presso università e centri scientifici in Germania (2000), Tunisia (1999, 2000, 2004), Argentina (2004), Spagna (1999, 2000, 2005).
Ha insegnato arabo classico dal 2000 al 2004 presso il Centro Poggeschi di Bologna.
E’ membro dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (ISIAO). E’ membro dell’Associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo (AISG). E’ membro del consiglio accademico della Maestría en Diversidad Cultural della Universidad Nacional de Tres Febrero di Buenos Aires (Argentina). E’ membro del comitato scientifico della rivista Religioni e società. E’ collaboratore della casa editrice Rizzoli con particolare riguardo alle pubblicazioni di ebraistica e islamistica.

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