L’Associazione Presìdi del Libro, in collaborazione con Cime e World Press Photo Bari, organizzano i Giovedì Letterari di World Press Photo, per un incontro unico tra letteratura e fotografia che raccontano il mondo, ogni giovedì, per tutta la durata della mostra, alle 18.30 presso Spazio Murat.

PROGRAMMA

Giovedì 10 maggio, ore 18.30
Carlo Dilonardo legge Il popolo dell’abisso di Jack London (1903)
Il popolo degli abissi è un’opera misconosciuta di Jack London. Venne pubblicata la prima volta nel 1903 (lo stesso anno del più famoso Il richiamo della foresta), ma fu scritta nel 1902. È stato definito capolavoro letterario, eppure non ha raggiunto mai una fama corrispondente a questo status. L’opera prende origine da un’inchiesta che London compì nel 1900 nell’East End di Londra che allora era un quartiere dove imperavano la miseria più nera e la deprivazione sociale. Travestendosi da persona indigente ebbe modo di mescolarsi con la popolazione e di vivere per alcuni mesi le esperienze che allora vivevano migliaia di abitanti di quell’area depressa. Anticipò così una tecnica giornalistica adottata anni dopo da giornalisti come Günter Wallraff e Fabrizio Gatti. Muovendosi tra letteratura e giornalismo, London scaglia un feroce e lucido atto d’accusa al “glorioso” Impero britannico e all’ipocrisia delle classi agiate; capitolo dopo capitolo realizza un ritratto preciso ed efficace dei meccanismi che conducono i cittadini meno fortunati a cadere in una vita di stenti, povertà, malattia e morte. La limitata diffusione dell’opera fu dovuta probabilmente al fatto che nel 1902 una grande parte degli acquirenti di romanzi fosse costituita proprio da coloro che London accusava. La riscoperta di questo testo, pubblicato e dimenticato oltre cento anni fa, è dovuta ai numerosi punti di tangenza tra gli episodi narrati e le conseguenze più riprovevoli dell’attuale globalizzazione capitalistica.

Giovedì 17 maggio, ore 18.30
Roberto Corradino legge Urlo e altre poesie di Allen Ginsberg (1965)
Persino Bob Dylan era un estimatore delle sue fotografie. Una delle icone della Beat Generation, lo scrittore statunitense Allen Ginsberg, fu anche poeta delle immagini. Immagini rigorosamente in bianco e nero, per lo più scattate negli anni ’50 con una Kodak Retina rimediata a un banco dei pegni. “Urlo e altre poesie” è una ballata psichedelica, un grido di dolore e protesta contro l’America, un viaggio nella mente dell’autore. Versi rapidi, che incastrano decine di esistenze nell’invito finale a non dimenticare ciò che è santo e vero nella vita.

Giovedì 24 maggio, ore 18.30
Nunzia Antonino legge I Malavoglia di Giovanni Verga (1881)
Il romanzo I Malavoglia narra la storia di una famiglia di pescatori che vive e lavora ad Aci Trezza, un piccolo paese siciliano nei pressi di Catania. Il romanzo ha un’impostazione corale, e rappresenta personaggi uniti dalla stessa cultura ma divisi dalle loro diverse scelte di vita, soverchiate comunque da un destino tragico ed inevitabile. Lo scrittore adotta la tecnica dell’impersonalità, riproducendo alcune caratteristiche del dialetto e adattandosi quanto più possibile al punto di vista dei differenti personaggi, rinunciando così all’abituale mediazione del narratore. L’opera va inserita nel Ciclo dei Vinti, insieme a Mastro-don Gesualdo e a La Duchessa de Leyra, opere che affrontano il tema del progresso, visto dal punto di vista degli “sconfitti” di ogni strato sociale.

World Press Photo Exhibition 2018: Bari, Italy, il meglio del fotogiornalismo mondiale, a Bari fino al 27 maggio.