I concorrenti della scorsa edizione del Premio Alessandro Leogrande hanno indicato le cinque inchieste narrative che si contenderanno la vittoria ad aprile del 2022. L’Associazione Presìdi del libro, promotrice del concorso in collaborazione con la Regione Puglia, in questo modo ha l’occasione di proporre ancora una volta all’opinione pubblica uno spaccato della contemporaneità attraverso le pubblicazioni di alcuni dei più brillanti giornalisti e pensatori italiani.

Gianpiero Calapà segnala alla VI edizione del Premio Leogrande Noi schiavisti di Valentina Furlanetto (ed. Laterza), un libro durissimo sulle nuove forme di schiavismo, più sottili, più opache, talvolta legalizzate, che fanno comodo a tutti perfino ai migranti che a volte diventano loro stessi sfruttatori dei propri connazionali.

La storia di Julian Assange è al centro dell’inchiesta firmata da Stefania Maurizi e candidata da Francesca Nava. Il potere segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange e Wikileaks (Chiarelettere) mostra come il giornalismo può cambiare il mondo col coraggio della verità e come a volte i potenti, proprio per questo, vogliono mettergli il bavaglio.

Il vincitore del 2021, Nicola Lagioia, sceglie Il dio che danza di Paolo Pecere (Nottetempo), un viaggio alla scoperta di un fenomeno antichissimo e universale: la trance da possessione indotta dalla danza e dalla musica. Dalla Puglia all’India, dal Pakistan all’Africa, dal Brasile a New York l’autore scava nel mito e nella storia per scoprire che cosa resta di queste pratiche nel mondo odierno.

Paolo Pileri propone al Premio Leogrande Viaggio nell’Italia dell’Antropocene di Telmo Pievani e Mauro Varotto (Aboca), un salto nel futuro che ci mostra come potrebbe diventare l’Italia in un tempo che vede da secoli l’uomo unico centro del suo interesse. Siamo nel 2786, i milanesi potranno andare al mare ai Lidi di Lodi perché tutta la pianura padana è allagata, Roma sarà una metropoli tropicale e la Sicilia un deserto roccioso.

Milano sotto Milano di Antonio Talia (Minimum Fax) è la candidatura di Gianfrancesco Turano. L’inchiesta accende i riflettori sulla contiguità tra economia e crimine nella città più ricca d’Italia dove si mischiano vecchie bande locali e ’ndrine, artisti del riciclaggio e immobiliaristi senza scrupoli, piccoli trafficanti e sopravvissuti di Tangentopoli.

Novità caratterizzante della VI edizione del Premio è l’introduzione di una sezione dedicata alle scuole pugliesi. Le ultime due classi degli Istituti superiori aderenti al progetto “Raccontami il giornalismo”, infatti, dopo un approfondimento del genere narrativo d’inchiesta e della figura di Alessandro Leogrande voteranno per assegnare ad uno dei cinque candidati il Premio Alessandro Leogrande “Studenti”.

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