Selezionati gli autori in gara della IX edizione
50 presìdi voteranno entro marzo
La premiazione in aprile 2025
Ai nastri di partenza la IX edizione del Premio Alessandro Leogrande.
Come da tradizione sono cinque le proposte per l’edizione 2025, cinque titoli di giornalismo narrativo di inchiesta selezionati dai concorrenti dell’edizione passata. L’iniziativa, promossa dai Presìdi del libro in collaborazione con la Regione Puglia, intende stimolare il dibattito sui temi di grande attualità che vengono affrontati nelle pubblicazioni.
I testi in gara saranno letti e votati da 50 circoli di lettura dell’Associazione, che decreteranno il vincitore, e dagli istituti secondari di secondo grado pugliesi aderenti al progetto Raccontami il giornalismo che assegneranno il Premio “Studenti”. Gli esiti del concorso saranno resi noti il 12 aprile 2025 nel corso della cerimonia di premiazione prevista nel Teatro Fusco di Taranto. Ecco i cinque titoli candidati al prossimo Premio Leogrande.
«È magnetica nel modo più inquietante in cui lo sono le persone che coltivano un’ossessione». Così Michela Murgia descrive Diletta Bellotti autrice di Pomodori Rosso Sangue (Nottetempo, 2024). Con un titolo che provoca non a caso disgusto, il libro è la dura testimonianza del lavoro nei campi di pomodoro, il frutto apparentemente più genuino e rappresentativo del nostro Mezzogiorno ma oggetto di sfruttamento che nasconde la disumanizzazione dei lavoratori privati dei loro diritti.
Si può si deve (Pigreco, 2024) La storia che racconta il capitano pilota Mario Ciancarella non è solo l’autobiografia dell’unico caso mai esistito di falsa radiazione dall’Aeronautica con la firma falsa dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini ma è una storia ancora oggi irrisolta che, riportandoci alla strage di Ustica, riguarda tutti noi e fa ancora riflettere.
Sottocorteccia (People, 2024). Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani sono gli autori del climate novel che ci aiuta a guardare il disastro ambientale da un’altra prospettiva (quella scientifica e antropologica) per provare a fare luce sul futuro del pianeta.
Dalla stessa parte mi troverai (SEM, 2024). Valentina Mira, a partire dalla violenza con cui nasce Roma, la città di latte della lupa e del sangue degli anni di piombo, racconta una storia d’amore che inciampa sopra il filo della felicità ma la cui cicatrice sanguina ancora.
Il quinto libro in concorso è Lo statuto delle lavoratrici (Bompiani, 2024) di Irene Soave. Una analisi lucida sul sentimento collettivo nei confronti del lavoro, l’importanza del tempo nella giornata lavorativa, prima del Covid e in un futuro possibile.