Non dimenticare è un dovere istituzionale e personale ed ha un duplice scopo: da una parte costruire la memoria, dall’altra consolidare i valori della solidarietà, della partecipazione e della com-passione, per diventare cittadini migliori e più consapevoli. Le parole, anche quelle dei libri, sono i mattoni indispensabili al raggiungimento di questo obiettivo: abbiamo bisogno di dare un nome ai pensieri e di dare un peso ai nomi, affinché possano mettere radici e resistere al vento dell’indifferenza, allo schiacciasassi di un presente che tutto annulla e macina e che ci spinge a non prendere posizione, se ciò richiede un tempo maggiore di un “like”.

Le parole dunque da indossare e riempire, da portare in viaggio e mettere in scena; ecco il senso de Il piccolo dittatore di Gianluigi Belsito, a Noha con due spettacoli dedicati in particolar modo ai ragazzi della scuola, ma aperti a chiunque abbia voglia di non arrendersi e continuare a sperare… nonostante!

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