Lo storico della scienza Francesco Paolo de Ceglia presenta Il segreto di san Gennaro. Storia naturale di un miracolo napoletano (Einaudi), il libro al quale Corrado Augias ha dedicato un’intera puntata del programma televisivo “Quante Storie”.

Dopo i saluti introduttivi di Giovanni Rocca (curatore della rassegna “Incontri d’autore”) e Katia Seclì (Assessora alla Cultura di Taurisano), dialogherà con l’autore Mario Carparelli (Presidio del Libro del Capo di Leuca).

Conclusioni affidate allo storico della filosofia Francesco Paolo Raimondi.

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Il libro La liquefazione periodica del sangue di san Gennaro non è ufficialmente riconosciuta come miracolosa dalla Chiesa cattolica, che più cautamente ora parla di prodigio. Ma il fenomeno è stato per secoli chiamato miracolo in testi liturgici approvati dall’autorità ecclesiastica e in discorsi di vescovi, cardinali, papi e santi. L’Inquisizione ha inoltre sottoposto a formali processi coloro che lo hanno attribuito a cause naturali. La questione del riconoscimento ufficiale, se ha un senso per gli ultimi cinquant’anni, ne ha dunque tanto meno quanto più ci si spinga indietro nel tempo. Perché quel mutare in determinate circostanze fu di fatto considerato un miracolo ed è questo ciò che interessa allo storico. Come si può però far storia naturale di qualcosa che per definizione supera l’ordine del creato? La ricostruzione che qui si abbozza non si interroga sul miracolo in sé, bensì sulla cultura che lo ha identificato come tale. Obiettivo di questo lavoro è infatti ripercorrere in chiave antropologica gli sforzi compiuti da uomini e donne del passato per concettualizzare un fenomeno complesso e sfuggevole. Il miracolo di san Gennaro assurge così a punto di osservazione privilegiato da cui ripercorrere non solo la storia di Napoli, ma anche e soprattutto l’evoluzione della mentalità di chi, persino in terre assai lontane, con quell’appuntamento periodico si è nel tempo confrontato. E consente di delineare una storia della meraviglia e della sua funzione conoscitiva. Un racconto di cuori che battono all’impazzata, di mani che pregano e di gole riarse dalle incessanti giaculatorie. Ma anche di occhi che scrutano alla ricerca di un senso. O semplicemente di un perché.

L’autore Francesco Paolo de Ceglia insegna Storia della scienza presso l’Università degli studi di Bari Aldo Moro. È studioso e divulgatore del pensiero scientifico moderno, in particolare nei suoi rapporti con l’estetica e la teologia. È stato più volte visiting scholar presso il Max Planck Institute per la Storia della scienza di Berlino. È autore di numerosi articoli scientifici pubblicati in prestigiose riviste internazionali nonché di una decina di volumi, tra cui “I fari di Halle. Georg Ernst Stahl, Friedrich Hoffmann e la medicina europea del primo Settecento” (il Mulino, 2009).

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Iniziativa promossa dalla Regione Puglia, assessorato all’Industria Turistica e Culturale, in collaborazione con l’Associazione Presìdi del Libro.

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