Antonello Caporale presenta il suo ultimo libro Matteo Salvini Il-ministro-della-paura.

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Michele Colucci

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Invasione. Schifo. Felpa. Sovranità. Terrorismo. Ruspa. Pulizia. Schiavismo. Da qualunque parola si parta si arriva sempre a lui: a Matteo Salvini, il neo ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio del governo Conte. Il politico più social, che ha saputo ripulire l’immagine di un partito consumato dagli scandali, la Lega, e capovolgere il suo mondo senza farsene accorgere. All’inizio se la prendeva con i napoletani, poi con i Rom e infine con gli immigrati: ora “vengono prima gli italiani”, non i padani. Prima il problema del Paese era la Calabria e il sud nullafacente ora sono da un lato gli spacciatori dall’altro i burocrati di Bruxelles. Come racconta Antonello Caporale, Salvini ha cambiato la forma ma non la sostanza: il filo della narrazione vincente è sempre la paura. La paura dell’altro, di chi ci invade, di chi attenta alla nostra sicurezza, di chi ci spoglia dei nostri averi o della nostra fede e infine della nostra stessa identità. Prefazione di Tomaso Montanari.

Antonello Caporale è un giornalista che ha scritto per 22 anni a La Repubblica dove ha ideato le interviste “Senza rete”, ha firmato “Il Breviario”, rubrica quotidiana di pillole di vita politica e, sul sito web, “Piccola Italia, vizi e stravizi del Belpaese”. Da settembre 2012 scrive per il Fatto Quotidiano. Ha scritto alcuni saggi. Nel 2006 La Ciurma (L’Ancora del Mediterraneo); con Baldini Castoldi Dalai Editore ha pubblicato: nel 2007 Impuniti, nel 2008 Mediocri e nel 2009 Peccatori. Con Rizzoli, nel 2010, Terremoti Spa, e Controvento, Mondadori, 2011.

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